© Mauro Maugliani. all rights reserved
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Noli me Tangere
Il gesto del toccare, la seduzione tattile della materia, il corpo che diviene reliquia dello sguardo: Noli me tangere narra l'evocazione di un divieto, un meccanismo rappresentativo laddove il pittore, come afferma Jean-Luc Nancy “coglie non la visione estatica di un prodigio, ma un intreccio delicato intessuto tra il visibile e l'invisibile, dove ciascuno chiama e respinge l'altro, ciascuno sfiora l'altro e lo allontana da sé.”
La pittura di Mauro Maugliani incarna un simile intreccio attraverso la perfezione tecnica di ogni minuzioso dettaglio fisionomico rappresentato, esegesi di una profonda lettura dell'uomo, come essere trascendente che reca in sé i medesimi procedimenti elettivi di un Cristo che risorge nella sua matrice incorporea e detta le regole di un contatto che è esente da qualsiasi forma riconducibile al reale. L'identità pittorica pone una distanza invalicabile, un accostamento differito, laddove l'opera stessa “esige una tale distanza per essere goduta e vista. Noli me tangere è l'imperativo che prescrive di non tentare di impadronirsi di ciò che essenzialmente si allontana, e che proprio allontanandosi ci tocca”.
“L'amore e la verità - scrive Nancy - spingono via il gesto di coloro che li raggiungono, per la loro stessa insorgenza rivelano, nel tocco in sé, che sono fuori portata. È il loro essere irraggiungibile che ci tocca. Quello che si avvicinano a noi è la loro distanza: ci fanno intuire che è questa la loro rivelazione. È il senso del tatto che comanda di non toccare. È tempo di specificare quanto segue: Noli me tangere non significa semplicemente non mi toccare, ma letteralmente dice non desiderare di toccarmi. Il verbo nolo è il negativo di volo che significa non volere. Noli non solo significa non volere ma vuole dire, non pensare nemmeno di volerlo. Non solo non devi farlo, ma anche se lo fai (e forse Maria Maddalena non lo fa, forse la mano è già posizionato sulla mano di colui che ama o sul suo abbigliamento, o sulla pelle del suo corpo nudo), dimenticalo immediatamente. Tu non tieni niente, non puoi tenere né trattenere niente, ecco ciò che devi amare e sapere. Ecco che cosa ne è di un sapere d'amore. Ama ciò che ti sfugge, ama colui che se ne va. Ama che se ne vada”.
Sottrarsi, dunque, a qualsiasi forma di desiderio che inneschi la volontà di toccare, poiché questa lontananza, questa costrizione fisica a cui siamo sottoposti dinnanzi un'opera d'arte è l'essenza stessa della sua trascendenza, della sua impalpabilità.
Maugliani porta alla luce il tempo sospeso di un contatto irraggiungibile, nell'eleganza della forma, nell'inconsistenza di una traccia pittorica si cela la verità di un'appropriazione: l'opera d'arte annulla il fragile equilibrio tra immanenza e finzione, si impossessa di una dimensione a noi sconosciuta, lasciando nei nostri sguardi lo smarrimento di una traccia visibile che esprime “il ritrarsi costitutivo dell'esistenza”ull ”.
Alessia Carlino